È già un segno del mio valore l'essere divenuto un vostro... fornitore gratuito».
Dopo ciò, ciascuno che possegga buone e copiose letture, come dissi, aggiunga del suo il continua, che ben volontieri gli cedo questo ufficio d'amanuense, per quanto necessario all'assunto, improprio alle mie facoltà; ma tra i ciascuni non sarà Tizio, che borbotta e mi fa li occhiacci.
***
Sì: Tizio, che tra la folla dei miei lettori è il contradittore più appassionato per ragioni organiche, non crede di doversi accontentare dell'elenco sommario. Male, gli susurro. Per quanta carta abbia a mia disposizione non mi è lecito sciuparne volumi per confortare ogni passo della relativa citazione. Voi, col dubitare di me, insultate tutte quelle egregie persone di letteratura e critica dalla quale io qui dipendo. Comunque, e per tutti, e per sempre, eccovi, Tizio, una poesiola d'annunziana: Pei morti di Dogali:
Troppo l'ire dei nemici,
de le donne i maleficiincrudir su gli infelici.
Morti coprono il terreno;
chi squarciato il ventre e il seno,
chi la testa o un braccio meno.
Beve invan l'Africa, in vano,
il buon sangue italianocui versò barbara mano.
Libertà, l'ali disserra,
a maggiore e miglior guerra,
l'armi tue son sacre in terra.
Noi, tuoi figli, veglieremo,
in silenzio il tuo supremogiorno, Patria, attenderemo.
Meditatela su quest'altra del Tommaseo:
Le superbie degli amici,
l'empia rabbia dei nemicispermentar quegli infelici.
Chi squarciato ha il capo e il seno,
altri un piede o un braccio meno,
chi freddato in sul terreno.
| |
Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
|
|
Tizio Tizio Tizio Dogali Africa Patria Tommaseo
|