Qui noi troveremo e dalla stessa infanzia, quelli indici e que' sintomi, che col crescere del corpo del poeta, si estenderanno ad occupargli tutta l'indole, avvisandone le principali passioni, e, qualche volta, le psicopatie delle quali soffriranno, coll'autore, anche i personaggi del suo romanzo e del suo teatro.
Ci duole che fino ad oggi, 15 novembre 1912, le altre due parti del trittico - Le Celebranti ed Il Mare - siano desiderate; però che il Bucco stesso in quelle avrebbe completato il Trittico dell'Annunziatore. Garibaldo Bucco è pur pescarese - e ci avrebbe ritratto la fanciullezza e l'adolescenza così piena di quelle promesse che si realizzarono poi, in anima ed in corpo di Gabriele D'Annunzio. - Ma veniamo ai sintomi indicativi:
1. Il mimmo Gabriele D'Annunzio fu il primo della scuola sempre: «Gabriele D'Annunzio non era forse, una testa più aguzza del prisma diamantino? Non faceva la barba a Salomone in persona? E lo negava forse, don Giovanni Sisti? Era maestro sì, o no, lui?» pag. 21. Lo ammetteva anche il sopraintendente scolastico... Bontà nostra! Il tema è della Class di Asen ferravilliana, o, meglio, della Famiglia dei Cilapponi dossiana. Perciò, essendo stato il primo della classe nelle elementari del 1870 a Pescara, ha anche il diritto, per titoli e per meriti, di essere nel 1912, il primo poeta d'Italia... all'estero per dissapori coi propri creditori.
2. Il mimmo Gabriele D'Annunzio è ottimo praticante cattolico, perchè riordina ad ogni Natale, il Presepio in casa sua con assai sfarzo di lumini e di melarancie: «Il Presepio grandeggiava, nell'aula vasta e profonda, come la fondazione d'un regno.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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