Pagina (259/379)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Questa parte delle Laudi d'annunziane poi, che vuol essere presente anche alla Rivoluzione, non è per garbo e per forza dissimile da un certo Frammento di Poema, Remo Sandron 1912 - che il suo autore, il signor Guido Verona, oggi da Verona, vuol che sia Civile. Incivile, sì. L'ho incontrato tra i piedi nelle mie funzioni di recensionista letterario della Italia del Popolo e lo spiegai un Martedì 15 luglio 1902 a' miei lettori di allora. Riportandone le conclusioni, mi sembra che si addicano anche a quelle, che, per avventura, si possano dedurre da quando: «Manie, Manie silenziose, - erranti nell'inferno» incominciano le lasse che arieggiano un canto civile, sia che passate per il trivio, le città terribili, il profeta caprofago, i venti fratelli, le vie romane, si arruotino in fine, nella ruota dell'ira, di cui l'Imaginifico estrae la sua Volontà risplendente, che urla, in faccia ai fratelli - questa razza di democrazia, quella tale che cantò dalla Canzone di Garibaldi!
      «Taci,..... bestiada macello e da soma!
      Porta su la tua schiena il pesodi colui che ti doma,
      e, poi, senza gemito spirasotto il coltello tagliente.
      Silenzio! Silenzio! Sol degno
      è che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondo
      a esistere e magnificatol'afferma nelle sue lotte
      e l'esalta su la sua lira.
      Taci tu, cosa da mercato,
      ingombro gemebondo!»
      Quanta grazia magnanima per il popolo, non è vero, avvocato Gasparotto, che scioglieste l'inno al battezzatore della Università popolare milanese, ritornato all'abbraccio fraterno delli umili!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





Laudi Rivoluzione Frammento Poema Remo Sandron Guido Verona Verona Civile Italia Popolo Martedì Manie Imaginifico Volontà Canzone Garibaldi Mondo Gasparotto Università