il Bove e l'Asinello.
IL FILOSOFO.
Or sta tra li Animali in compagnia, similitudinedetta veniente e pia sublime carità.
L'ASTROLOGO.
Dà congiunzione tra il caldo e l'umido;
questa ci esprime la figurazione della coppa d'argentopiena d'acqua cui attorce un serpente.
E il Sangue di un Bambino tra le azzurre Pietre di un Mar lontano,
le Corna dei Narvali e tre Penne di stridule Civette,
dentro la storta, fumano, bruciano e danno....
Che danno? Ah! ah! una Pepita d'Oro dentro il fegatodel Basilisco torbido!
IL BORGHESE.
Santo, santo pel cuore e per la mente,
santo, figliuola, all'arcano passare!
LA RAGAZZA.
E il riso della bocca piccolina!
LA FOLLA.
Passa, passa che le Angiole cantano,
a stuolo, dentro all'aria che trema.
II° Cristo e i Pescatori; il mito di Cristo determinato come vendicatore libertario:
«Sono il Cristo Gesù di Galilea:
come un dì per le rive patrie e apriche,
lustro per la plebeagente disconosciuto alle nemiche
avidità d'imperio.
Venni tra voi,
poi che in cuor mi portate;
ed io son tutto voi;
ne l'anima indagate,
mi vedrete morire e benedire.
Conosco il Pietro, il Paolo, ed il Giuda,
ma il Giuda non prevalse e n'ebbe scorno.
Ho nepente pel corpo che vi sudanel diuturno lavoro ingrato al pane,
per l'anima che sofre, ho la parola.
Nessuno s'impauri e mi respinga;
la grande idealità
il capo vi recingadi un diadema pungente,
se questa pargoletta Umanità,
che mi attende sperando,
lieta sommette e dà
fiori e sorrisi al redentore.
Oh, ma il sorriso è smortoed una spina è il fiore.
Non importa!
Le febri e l'agonia
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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