Ma se tutti coloro, dai quali egli ha imprestato senza permesso, lo avessero convenuto davanti al giudice, facendovi valere le proprie ragioni per danni ed interessi a che si sarebbe ridotta la sua vantata unicità? Lettore, puoi aggiungere questa nota ad un'altra precedente, che pur si intrattenne su La figlia di Jorio: di fatti non è che la continuazione. - Ah! mi dimenticava: Irma Gramatica - Oreste Calab
resi - Ruggero Ruggeri - artisti di vigore, di sapienza, di colorito, di misure efficaci - quelli che furono i collaboratori del rinnovamento dramatico italiano e moderno, per aver creata La Figlia di Jorio nella lezione genuina, sul palcoscenico, hanno avuto la finezza di farci sapere sulle réclames dei giornali «che per uscir vittoriosi da tanta fatica hanno dovuto, con vigile mente e cure incessanti mantenersi in uno stato fisiologico di cotanta eccellenza: però sperimentarono del Tot» - e lo trovarono efficacissimo. Pare invece che di solo «Tot» non potesse vivere La Figlia di Jorio; perciò soggiacque.
(36) Per essere esatto e severo e perciò responsabile di quanto dico, - come invano, qualche volta, lo richiedo dalli altri - eccovi precisamente quel brano di La Giustizia, giornale quotidiano di Reggio Emilia, 2 Marzo 1904 N. 53. Leggetevelo per disteso: vi troverete anche una ommissione capitale; cioè, tra mentre dormiva... ed In fine si acquista vi è un periodo completo che già leggeste nel testo di spiegazione e di sutura tra il primo detto e quanto vi dirà poi. Ma vedete, sulle dolose ommissioni vi dà ragione e a Meternich ed a Carlo Marx, cioè in linea generale, logicamente, si ha sempre torto.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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