Pagina (294/379)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questa impotenza disegna, un'altra volta, l'insufficenza della volontà nel poeta, la scarsezza dei mezzi, con cui possa intervenire nei suoi riflessi, a modificare la musica che vuol coprire, per inerzia, i suoi pensieri diversamente musicabili. Tutto ciò rientra ancora nella frenologia; voi sapete che l'indice più sicuro, per cui il frenologo accorge un appassionato esasperato od un monomane è: il ritmo invariabile del gesto e della parola che accompagna l'azione e la dizione di chi si trova sotto l'impero di una fortissima emozione o di un insulto frenastenico. Il non compos sui, colui, cioè, che ha perduto il governo di sè stesso e può invocare a sua difesa l'articolo 64 del Codice penale, - forza maggiore - è pur schiavo della ritmicità funzionante in quel dato modo e da cui non può uscire, perchè gli manca il potere - la volontà, - che agisce sui centri inibitivi, cioè, sui regolatori psichici eccezionali delle emozioni, delle passioni, delli impeti morbosi ed esagerati - infine, non sa eccitare la reazione.
      Ma voi mi direte: «Non è forse compito della lirica l'esprimere la passione del poeta, sinceramente? - Ed allora in quel suo stato di eccitazione, di vaticinio, di lucidezza anche morbosa, come volete che intervenga la fredda volontà, il meticoloso ragionamento a ripolire, a castigare, a correggere?» - «Giusto» rispondo io: «ma voi dimenticate che la poesia non è un fenomeno di pura emozione, ma precisamente psichico; e che non si guida la poesia sulla magnificata intuizione bergsoniana, che è la facilità filosofica di tutti quelli che non hanno mai avuto od hanno perso la facoltà di ragionare; ma bisogna, che, per esser tale, intervenga, colla ispirazione, la disciplina auctoctona, o nata insieme all'orgasmo, del modo con cui si deve dire ciò che si dice; dell'ordine logico poetico, che ha la sua armonia, anzi è tutta l'armonia, quando si tratta di lirica; della sensibilissima volontà, che fa da registratrice ed avvisa il poeta, senza sforzo e pena, della necessità di mutare tono e registro in sulle variazioni del pensiero di lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo
1914 pagine 379

   





Codice