- Altri esempi di tali plagi, dice G. Roux nella Revue, non sono rari. A Cauterets, nel Manhourat, su una muraglia di granito si vede distintamente l'immagine di un soldato turco, e che forse non è che il ritratto d'un compagno d'Almanzor, fuggito alla battaglia delle Aquile. Dentro la grotta Giusti a Monsummano si vede un busto di Garibaldi, e, nella Grotta Maona, presso Montecatini, lo stillicidio delle volte ha costruito un organo in una piccola nicchia, perfetto nella forma, e che risuona armonicamente quando soffia il vento. Sulle spiaggie della Norvegia, si pescano talora degli squali (specie di pesci-cani) che recano negli ossicini dell'orecchio interno impressa la fisonomia di un pescatore delle isole Lofeden, riconoscibilissimo dai tratti caratteristici. Ma, cosa singolare, questo viso non ha l'espressione di cosa viva: gli occhi sono chiusi, rigido il profilo; si tratta evidentemente di un pescatore annegato, in quei paraggi, cui la natura ha voluto fedelmente riprodurre. - Nel Giappone, si pescano, talora, dei granchi giganteschi, dei quali il guscio porta impresso la maschera spaventosa di un samurai in furore, come si vede in certe vecchie stampe giapponesi. Dei granchi presentano consimili visi spaventosi, dalla bocca contratta e dagli occhi fuori delle orbite. - Ecco un caso anche più interessante. A Gallenreuther, nel centro della Germania, fu trovata una immagine di donna intagliata nella pietra, e fu chiamata la «Venere Preistorica». Si credette dovuta alla mano di qualche scultore primitivo, del periodo pliocenico.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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