Dal Secolo del 20 Aprile 1912.
(75) Vi servirà meglio della mia prosa, questa giornalistica, che vi farà conoscere Asta Nielsen, tanto più che la sentirete anche parlare d'annunzianamente, forse senza saperlo.
LA REGINA DEL CINEMATOGRAFO.
Berlino, Luglio.
Per poco che le fabbriche tedesche di films esportino in Italia, il pubblico italiano conoscerà Asta Nielsen.
Asta Nielsen è la fotografia artistica fatta movimento, è, per ciò, l'attrice del cinematografo per eccellenza. Se ce ne siano di migliori non so perchè io non sono un frequentatore appassionato dei Kino-Theaters. Non per avversione o per ragioni estetiche, ma perchè il cinematografo mi dà il mal di testa e perchè nei cinematografi tedeschi non si può fumare.
Quanto al sacro rispetto all'arte si può anche fare a meno di arrabbiarcisi; l'arte, la vera arte, piglia oggi tante pedate anche nei teatri veri che una più una meno...
Del resto Asta Nielserr è una artista nel suo genere. È veramente una artista. Io non ho mai visto una donna posare con tanta disinvoltura e qui si tratta di posare sul serio e ridere e piangere davanti a un obiettivo con tanta verità e al tempo stesso con tanta preoccupazione che la linea nella fotografia riesca artistica. Asta Nielsen ha un sesto senso. I suoi nervi prevedono la lastra e l'effetto della lastra. Ridere e piangere non è mai una difficoltà per una donna. Moltissime donne ridono e piangono a molto meno di cinquemila lire per sera, ma davanti a un uomo; e un uomo è sempre più imbecille di un obiettivo e meno osservatore della linea di una collettività.
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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