Non avevo che gli occhi eppure Jendorf capì dagli occhi che ero una attrice. Mi fece studiare ancora, poi finalmente mi ottenne il posto di caratterista al Nuovo Teatro di Kopenhagen. Gli affari del teatro andavano male; il direttore era costretto a dare spesso delle operette e chi non aveva voce da cantare doveva accontentarsi di poca paga e di parti secondarie. In compagnia c'era Rudi Gad. Oggi è mio marito. Allora cominciava il cinematografo. Durante una pausa Rudi scrisse la traccia di un dramma di Cinematografo e le due parti principali le studiammo assieme. Poi ci presentammo a Ole Olen il Re della films che ci accolse bene anche lui e ci siamo sposati e abbiamo seguitato lui a scrivere e a recitare davanti all'obiettivo io a recitare soltanto. Tutto è andato bene. Oggi sono Asta Nielsen; milioni di uomini mi ammirano sulla tela bianca. A Pest quando sono arrivata mi aspettavano diecimila persone; alla stazione i giovanetti per farmi cosa grata avevano imparato a dire buon giorno in danese e mi applaudivano così. Ma ben ricordo quanto c'è voluto. Lo sapete ora perchè mi è rimasta la faccia dolorosa?
Poi, non vi dispiaccia di collazionare il ritratto di Asta con quello della Rubinstein - Pisanella - in versi francesi, che fan venire l'acquolina in bocca ai mille incontinenti paralitici di Parigi: oh, sporcaccioni pederasti... di femine!
(Mme Ida Rubinstein, souple, harmonieuse, mime cette scène avec un art consommé. Elle excelle à trouver les poses hiératiques qui font valoir les lignes pures de son corps).
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Antidannunziana
D'Annunzio al vaglio della critica
di Gian Luigi Lucini
Studio editoriale lombardo 1914
pagine 379 |
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