fratelli nelle pugne per la morte,
falange formidabile, irta di pungoli, di lancie e di spiedi,
il signacolo roseo, improvvisa fortezza d'approccio,
lenta, solenne e pia, al passo mansueto de' buoi,
schiera d'Eroi, e milanese Carroccio.
Stette nel sacrificio della croce rossa croce d'azzurro,
Olla, e nel vituperio del saccheggio noverò le ruinesul campo viscido e combattuto:
noverò li incendii per la notte,
sopra il braciere dell'ampia città.
Irte le fiamme discapigliate,
vivi mostri ruggenti,
anime di dolori e di portenti ignivomi,
belve flave ad ascendere,
su per le stelle,
su verso il sole,
in un nembo di scintille,
per dieci giorni e notti,
fiamme a specchiarsi in sullo smalto latteorigonfio e miniato del Vaso;
e il Vaso intatto subiretra le macerie imposta sepoltura di fiamme e di carbone.
Giacque dunque sul rogo, assunzione pagana,
come dal rogo nacque, in contro alla dottrina professata;
giacque rigonfio di storia come fu di vino,
e insospettati i secoli passaronocolle vicende dell'umanità sulla sua tomba.
Accolse vicino preziose a suggere,
mille radici alacri al festinodella terra grassa, per l'alternata vegetazione,
gagliardo nutrimento;
e il sentimento della maturità:
desiderò coperta, nascosta e protetta,
di tra i ciottoli erratici e cheta vena d'acquasorgiva ed ipogea, tra la sabbia e la creta
pace condegna alla propria umiltà.
Testé non più: ai plurimi appetiti la Città
reclama campo più vasto e lavoroanime umane maggiori e muscoli:
e se la lama forbita della vangadaga saturnia e benigna concesse
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