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      sull'ara fumiga, di recente cosparsa di sole di sangue e di vino,
      il caprone sgozzato: si impersona la tragedia.
     
      Ma, nei boschi di Tracia, le Baccanti, erto il tirso esiziale,
      insanguinano i pampini di vino e d'assassiniocolla morte d'Orfeo;
      ma dentro alle Suburre capuane e tiburtine,
      il baccheggiar delle spumanti ancelle a Licisca vicine,
      se il gladiatore male accetta l'offerta del bacio.
      E, dentro all'aranceti (riva protesa alla carezza molledel mar partenopeo), rincorrersi affannoso;
      e il timoroso pastore abbandonarsi alle lascivie;
      Baccanti vincitrici.
     
      Edera, fieno, tuberose e verbene, corone semplicie corone spavalde, le mani calde delle vendemmiatrici
      hanno contesto sui fronti in sudore.
      Vada il trionfo, e suggello rimanga il segno porporato,
      sull'ubero materno, della grappa schiacciata,
      e sia deliziosa alla materia questa strage di viti e di cuori.
     
      Noi ridiremo al calice spumante la nostra elevazione,
      noi bacieremo dal calice le labra a pena tolte la bocca del garzone:"
      pensano le fanciulle.
      Noi bacierem la nuca, nella corsa vertiginosa,
      in torno a questa machina divina, la nuca alle ragazzeofferta a noi nel laborioso desiderio bacchico:"
      pensano i giovani.
      E tutti: "A noi, a noi! Su, su, su! Giri la mole,
      franga la macina; vortichi, riddi, svolga il lavoro,
      la forza orgogliosa ed eccitata;
      il vino, il vino, al sole!"
     
      Vino, ristoro delle vecchie vene, farmaco alla podagra,
      fuoco della vecchiaja; vino, liquore, oh vino, giovinezza della terra,
      vino, maturità dell'anno!" Pensa la vecchia e grida:
      Le giovanette a' nostri tempi meglio sapevan spingere


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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