da torno all'adorno corteggio.
La Ragazza
Ecco un seggio: e vi siede?...
Il Borghese
Un gran Signore.
Il Pezzente
Dai lucidi arabeschi, dalle collane d'oro, dalle ingemmate ditae dalla cagna preferita ai piedi accovacciata che si lascia portare come il padrone
da livreati cialtroni di staffieri, non vivremmo noi tutti in letizia?
Uno Stuolo di Giovani
Le graziose, le belle, in tutte l'ore,
festevoli alla danza, le profumate,
cinte di preziose rarità, incanto del cervelloe tormento del cuore, dispensatrici di bianchi favori
favori di sangue e di carne, le Cortigiane!
E sotto al velo come male si cela lo sguardo irrequieto,
e come punge fuori e come indaga alla bracchetta e al gruzzolo;
se prende l'uzzolo d'una proficua notte, le Cortigiane!
E nel pio seguitar la comitiva, oh non danzano ancoramuovendo l'anche, muovendo il ventre, le Cortigiane.
Dei Vecchi
Zitti, zitti, a corteo si va con pie intenzioni!
Lo Stuolo dei Giovani
Questi vecchi cialtroni catarrosi!
L'Araldo
Largo, largo buon Popolo di Fiandra!
Il Borghese
I Consiglieri. Li Scaccini e il Prevosto, e tra li Arcieri il Boja.
La Ragazza
Quanti fior', quanti lumi, quante perle.
Un Giovane ancora
Delle fanciulle in vesti lilliali sembran stelle a vederletra le flagranti fiaccole.
Le Cortigiane
Api dorate in fondo al mel del bacioconserviamo un veleno; pure un sereno
incantamento sgorgan le pupille.
Van dalle armille cupree scintille,
e dalli anelli con i giojelli della notte impendecorruschii alle fiamme. Amiamo il vino
ed i liquori fervidi ai cuori della spumante e vaga gioventù,
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