Vede le lupe grigie, protette nel covo, discendere;
venire per le steppe, balzando e latrando di gioia.
- Artemis, Dea, Febea!
Sorella nell'Ortigia, ombelico all'Egeo;
Foibos divise con Te la sua luce,
quando, per sette punti, il Carro di Boote
s'aggeminò sotto al trono di Zeus;
quando, dall'arco seminator di morte,
come volesti, hai Tu scoccato il dardo alla moria,
serbasti Ifigenia pallida e tremante dal culto rituale.
Eurimene fila dalla conocchia d'oroi mirabili incanti della notte;
si svolgono le lane colorate,
occhio geloso, affatturate.
Selene, Persefone, Isis, Ecate, Luna,
pentagramma stellare.
La tua malia si protende dalla febre al desio;
verso la Sfinge precipitasti Edipo;
reggi li amori proibiti e li incestiche interrompono l'ordine del mondo, e incalzano il dimani.
Dehva! Ogni cosa tramonta colla Luna,
ogni cosa che amiamo;
il tuo corpo di luna si difende dal Sole che ritorna.
Hai veduto morire la notte?
Fuggiamo il dì che rasserena.
Quando nasce con Foibos riprovala silenziosa nostra carezza,
l'umida e tumida celebrazione.
Il Sole, che domina nudosul mondo coi baci del maschio,
apre ferite, contamina ed uccide.
Noi ci baciamo, colli occhi, Dehva,
silenziosamente; occhi di luna e di stelle,
e sappiamo morire di gioja,
senza spargere sangue,
senza mai possederci,
le labra sulle labra, amanti, sorelle.
Parade
J'ai seul la clef de cette paradeRIMBAUD
La Luna, a quando a quando, ama mostrarelanguidamente le sue nudità
ambrate e rare:
ora, sbuca da specchi nubilari,
ora, s'invola alli occhi curiosi,
ora, profuma tra nubi languenti,
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