l'estetico indeciso, al di lā di uno stagno e delli alberi,
di sfondo velato di Cittā confusa tra le nuvole.
Messer Grande impacciato s'avvicina a Madama:
- "Madama, č una follia!" -
- "Č un capriccio squisito;
sento la nostalgia della Cittā;
in questa eterna amenitā del Regno delle Fatenoi ci siamo oh! quanto, ahime! annojate,"
- "Ma passare lo stagno non si puō!" -
- "Voi lo dite Messere!
Convien pagarvi per Tesoriere
se non ci č lecito ogni e qualunque cosa;
il 'non si puō', napoleonicamente, č banditod'oltre i miei stati,
mi sia concesso o no.
Passeremo lo stagno; č un capriccio regale,
passeggiar pel Palazzo Comunale colli arguti Scapini,
parlare col Prevosto de' Mercanti,
farmi inchinare dal Podestā.
Ho prurigine fresca e curiosad'uscire dalla 'routine' della divinitā,
per farmi una Preziosa e blaterareper le frequenti vie della Cittā
a seguito di 'snobs' e di borghesi." -
- "Oh Madama, consideri l'incongruenza enorme;
la Cittā si riaddorme covando pranzo e cena,
la fatica, la fame e il disonore.
Non ha festoni appesi,
non drappi alle finestre,
non orifiamme in piazzasciorinate, distese pel fausto avvenimento,
non luminarie aeree sulle torri e li spalti.
Li arcieri alle balestre sonnecchiano appoggiati;
le rane cantano dentro i fossati:
Madama, non č il casod'importunar Consiglio, Vescovo e Generale,
per grattarsi sul naso d'impazienza e dispetto,
lasciate d'urgenza la coltrice e il lettointiepidito dalla tonda e canonica metā,
per un vostro reale e malsano diletto!" -
- "Preparate di che passare al di lā!" -
| |
Cittā Madama Cittā Regno Messere Tesoriere Palazzo Comunale Scapini Prevosto Mercanti Podestā Preziosa Cittā Madama Cittā Consiglio Vescovo Generale
|