- "Sua Maestà vorrà dirmi però come!
Noi non abbiamo parco di pontoniere.
Ella crede un piacerepassare a piedi scalzi le pozzanghere?
Ed i catarri? e i raffreddori? e le ostinate corizze?
Ma è stagione di bagno o pediluvio?
a pena dà il suo bagno la Colomba,
e il Vento Marzolino ed inquietoci spia sull'alto delle Roccie al balzo.
E vi saran molti gradi di meno,
oltre il fiorito confine del Regno;
raggricciato il mercurio permalosorifiuterà salire in sul termometro.
Quindi, la mota del lubrico pantanoV'impegolerà i piedi: oh! delitto bruttar l'estremità
rosee e delicate e sacrosante;
oh, sacrilegio pungerle sui ciottoliinsidiosi tra la melma, accorgere
guizzar di biscie lotofaghe e cieche,
incavigliate tra tufo e tufo,
libidinose a salir sui malleolicon fredde smaniglie incerchiando le gambe!
Indi, il resto ed il peggio, Madama."
Siete improprio Messere!
Ritenete da vero un Laghetto minuscoloil più gran mare dell'Universo?
A voi la Primavera serve, mi par, d'ambra grigiavi deprime e vi umilia:
vi soffoca l'ardore, certo fittizio, delle lunghe serate invernalivendemmiate alla fiamma del 'cognac'.
A Noi la Primavera allarga il cuore.
Voi temete lo Stagno, Tesoriere
e rimanete tutto il dì racchiusotra i sucidi segreti delle Banche?
Rivedete di notte i 'Mastri a cassa dei Comptoirs d'Escompte',
rabbrividite de' serpentelligajetti e snelli, ciechi, innocenti e frigidi
a pena ridestati dal fango de' fossati?
Ma l'unto della 'carta monetata'
non vi impecia le dita?
Impiastricciamo i piedi onestamenteper passare al di là,
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