contro alla noia; sorrisi che dismaganoe guardi che rinnegano,
e i dilemma che danno e che non dannoun motivo e disfanno.
Così i cestelli portano i fornellidelle materie prime,
fanno la neve il gelo e le pruineil buon caldo ed il vento:
e nelli affaticati crogiuoli dei tempistampar l'immemoriali eterni esempii
di quanto ora qui sta.
Badate all'oro,
questo è un tesoroche non muta fortuna.
Io fui sopra l'Istoria
e se esiste memoriaeccomi gloria
vivente ed ultima.
Sono Teocrazia e Dispotismo,
presso di me il cinismo vale la forca.
Son l'Impostura ricca e la Paura
dell'Inferno angosciatae sono una cruciata
divinità rabbiosa.
Krônos, Saturno?
Faccio ritorno in me.
O Sapiente o Filosofo?
Per l'indomanicarezzo i ciarlatani
perché faccian prodigie sui fastigi delle torri di rame
do il folgore innocenteper la gente che grida.
Ah! Ah! Oh! Oh!
Il vecchio risotra la barba bianca
è l'ultima ironia che balbetta e mancasulle livide labra d'un morente.
Filosofo da burla, se contemplo il passato!
Schiavi gettate argenticommisti a' bei rubini
questi pezzenti, applaudirannocon mille inchini.
Schiavi, che le bombardevomitin fuoco:
questi pezzenti hanno le gambe tarde,
si scalderanno un pocoall'incendio improvviso e dentro al sangue.
M'han detto poco fa che è nata a penauna dolce e serena meraviglia:
per chi si pigliaa tali annunci basta
un vagito di bimbo.
Or, tutto il limbo è pieno di tali intenzioni.
Un Messia? Una eresia!
Andrem per intricare di presenzaa fare riverenza
al nuovo Re del mondo.
Or voi, Sicarii, bene osservateil suo musetto biondo,
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