or per poco destataal calpestio dei barbari camelli e al tintinnire delle catenelle?
E tutti i fiori e tutti li ori? Oh, son gelati i fioriper i rigori della bianca stagione!
E le baute, ed i cappucci, e quelle forme mute?
E le ciocie bagnate nella neve? Ed il mantello del consigliere?
Pifferi, pifferi:
dalla pancia ventosa danno il gorgheggio,
e colle cennamelle, rustiche sorelle,
in questa nenia.
Calmo riposo in ciel sotto le stelle:
l'alberi ricoperti di diamanti.
sembrano stanchiimperator' di gelo.
Non un velo per l'aria:
precedendo la lunaun chiaror sorge dietro le torri e i campanili.
Lieta cullante, buona incurantetriste graziosa e tenebrosa
la pifferata
sembra intuonatasopra al raccoglimento,
e un sentimentograve accoglie la terra.
Questo mantello peso di ghiacciuolinon soffoca la vita, non soffoca il respiro.
Ed i valletti che seguono i potenti,
e i dispensier' li schiavi ed il carnefice,
lagriman nel cammino e gettan doni.
Oh incatenati ai fatidi una lunga sciagura!
Oh vinti alla congiuradella fame e del freddo!
Ah a ah! oh ooh!
La culla dondolasotto l'occhio materno,
non prevalgon lo scherno e l'impostura.
Oh ooh! Ah aah!
Chiudi l'occhi che son troppo serenie ch'han lo sguardo libero e sicuro.
Dormi, a domani:
i Re t'han fatto festa, alla tua testachinaron le corone e le tiare.
E come pare limpida la notte.
Tra i sempre verdie le mortelle
il capannucciorustico sta.
E in un cantucciosopra la greppia piena ed odorosa
color di rosa in fascedorme e si giace
l'imperial divina maestā.
Soffiano il bove e l'asinello
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