Giovanetta o garzone?
Gazzella o montone?
Il dubio spinge a riprovare,
se i modi subdoli sono i più cari.
Berremo il vin violetto di Casbin,
un'ametista liquida;
odorerem la carne di Fathmé,
rosa probatica!
La fontana singhiozzasulla conchiglia d'alabastro;
simula la fontanail sospir dell'Almea nella strozza.
Fra poco ahimé! dopo il sacro festino,
cadrà la bella nel molle trialinodentro a una rossa pozza.
Gracchiano i crotalibattonsi come i ciottoli
in un torrente in piena.
Questa notte serenasi piace a un sacrificio.
Salomé, Salomé!
sono vaghi i perché del precursore.
Un fior di Genio, o fiore di Bellezza?
Salomé, Salomé!
doppio è il perché tra il Verbo e la carezza.
La Danzatrice o il Mago?
Fra tanto nei Caffè, le giovani Circasse
recano i narghilé sui piattelli d'argento,
offrono i seni e le coscie grasseai giovani Cady.
Dietro alle tende s'ascondono i turbantiper le dolci promesse.
Son risa e grida,
dietro le tende compiacenti a velar le coppie estasianti.
Contro ai zecchinicozzano l'orecchini.
Andrem per mar a Genova e a Venezia
e fonderemo i vasellami sacri.
La mezza luna, ai patri minareti,
scintilla nella notte contro la luna.
Nell'ora bruna, sotto al severo portico,
un moresco giro di passi finge la derbouka:
vento leggiero e fresco: il Padiscià sonnecchiasull'ambra del chibouck
e la testa superba dell'Almea
chinasi sulle spalle;
iridi violacee e languenti,
dopo i contorcimentidella persona, sotto le ciglia lunghe e piangenti.
Barcarola sul Reno
Passa un fiume da Coblentz. Ohimé! ohimé!
e il ponte bruno è coperto di neve.
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