fibra ed anima grande nel salire,
o boccioli speranze invermigliate.
Tal si rinchiude cerchio di un salutonella brev'ora che segna un ritorno
su il labro a muto contemplar fantasimescioglie il suono inadorno.
Tal l'Ospite accolga i sentimentid'ogni più secreta partecipazione,
l'intreccia e li deponecorona augurale,
e con qualche tremoreha li occhi suoi ne' vostri rivolti,
se dubita e si scusa nell'attodel suo poco valore.
Ad una Giovine inquieta
Io ti dirò: "Interrompiil vagellare dei giorni inquieti".
Stagnan malinconie sopra fittizi doloripiangono lagrime amare
sui turgidi rossori de' capricci ebefrenici.
Io ti dirò: "Giovine, non convieneconsentire al delirio spasimato
in codesta tristezza che deplorail bel canto spiegato della vita."
Ed ecco che all'equivoco inalberafresca giocondità vittoriosa
le intenzioni sovrane e debellatopremon con orgoglio: ben riposa
sul trofeo delle spoglie cimmeriearruginite e corrose, persuasa
la ritrovata serenità.
Ma tu ripeterai nell'ore morbide:
Ho gonfio il cuore e balzamicome un uccello al groviglio del serpe;
batte e frenetica in gola;
mi soffoca il singulto.
Vanno le mute scarlatte alla cacciaoh, desiderii, uggiolanti a tormento!
mi addentano le carni, le insanguinano,
mi solcan fonde ed acerbe profonde ferite."
Altro rimprovererai invece ironica,
rammarico, veleno fermentato.
Ah!
tu lamenterai, "noja torbida e oscura,
essere rosa sbocciata e attendereper quanto e invano la mano a cogliermi?
Sprecare per l'aria indifferente profumidisperdere i petali all' erba piovorna e sul fango
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Ospite Giovine
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