alle sterpi, sui branchi sui dumidella foresta selvaggia ed in balia del vento?!
Ad una, ad una, concedere al tempofoglie, bellezze, porpore, e fragranze e speranze
invidiosa tentando d'incalzare nell'età?"
Su, Giovine, bracca il piaceresorella della bigia inesperienza!
Ti acciuffa la menzogna coll'angoscia,
di un più vano fervore di sogno;
e ti tormenta notturna; si accasciadentro la penombra intimità.
Ti brulica il mosto spremuto e fatalenelle vendemmie della salacità;
ti sfoggiano imagini allettatrici;
ti siedon guaste ridendo sulle vergini coltrici;
incubi suadenti e licenziosi;
tu vittima nel bacio attossicato, incompleto;
tu supina, esalata, consuntanel fallace diletto che erompe
se i sudori e li umori ti imperlanoper acerba e scomposta voluttà...-
Poi ti riassumi destata e sfatata?
Sorgi, determini, esponitutta te stessa dalla nascente tua volontà?
Forse: e qui sono, chirurgo benigno,
crudele, paziente ed acuto:
stillo il fuoco al consiglio,
caustica tenerezza, sopra le aperte piaghe, risano:
Vano il frutto spiccato e assaporato,
con ingordigia acerbo e gittato lontano:
vuoi tu precorrerne il gusto e la stagione?
Triste ragione se ti eccitapazzescamente col compiere
delle sessuali temerarietà."
Ed andrò ripetendo: "Bella Giovine,
sulli sterpi amministra della densa piantala scure, ed il piccone sul groviglio
de' roveti che intricano il passobagnati in pieno sole, riscaldati al tuo raggio:
Epifania, fiorisci, risorta dalle brume,
solennità di spirito e di carne.
L'anima tua è pura come una fonte montana,
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Giovine Giovine
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