al folgorare del nuovo dì.
Per "Un Tristo"
Anima; abbiam trovato in sulla viadell'ingrato ricrederci
e tra i pallidi albor della speranzaun falso Mendicante.
Mentito aspetto e mentito sembiante,
lungo le siepi spinose e infioratesdrajato sotto le piante in accidia,
la mano ci stese inerte e dubiaper estrema elemosina.
Anima; abbiamo accolto nella casaquesta lercia figura
e con assidua cura, per intima poesia,
l'abbiamo assunto a noi;
ed abbiam voluto dischiudergli il cuore,
ed abbiamo voluto portare la lucedentro le tenebre del suo tentare.
Oh! Giardini esultavan nel nostro pensieroD'insolita vaghezza;
colmi giardini a profumar sentieridi pace e di bellezza,
a porger dolci e care infiorescenze,
prospettiche apparenze e colonnati.
E canti e risa e giocondi sollazziS'imbaldanzivano dentro i palazzi
alle parate di generose illusioni,
come dalla fontana, ammaliate,
sorgevano Ninfe imperlated'argento nell'argento della luna,
doviziosa fortuna all'imaginazione.
Oh! Giardini fiorivan nel pensiero;
e carole di bimbe e di bambinicandide e rosei a giocare tra i fiori,
a corruscar, lontane, di splendoriaccesi dalle parole
sacre di gloria e a nobili destini.
Noi gli offerimmo amore.
Istrionesco all'abito e alla voceci raccontò un dolore,
accattato a ricordo di menzogna:
e pur dentro ghignava insidiosod'ogni parola mentita.
Ma lo guardammo nelli occhi:
fuggivano i nostri sguisciando,
paurose biscie dai cigli socchiusireclini di vaga malizia;
si nascondevano dentro.
Anche sul petto gl'imponemmo le mani;
ma il suo cuor ci sfuggiva le palme,
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Tristo Mendicante Ninfe
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