Vedesti come fui morigerato,
come mi presentai pudico e castigato,
ti piacqui, fratello Lettore?
Amai con te li Uomini?!
Ciascuno ama, mi sembra, il suo proprio carnefice;
voi no, Uomo e Lettore,
voi, boja, no: non siete sanguinariinon ve ne basta l'animo,
voi, che vi angelicate in nuvole jacintie,
siete sospesi, - così per infingere - tra cielo e maresciocchi, Uomini e Lettori, per farvi commiserare,
per ingannare meglio e di più.
Abbiam fatto la pace?
Piccoli siete, lo so, e lo dite anche voi ...
per ciò mi son chinato,
come un Gigante buono,
e vi ho steso la manoper ajutarvi al passo.
Siete piccoli e tristi e infingardi,
siete vendicativi ed impostori;
per ciò vi sorreggo a... delinqueree vi perdono... vi compassiono,
piccinini, scialbati ostinatuzzi,
caro Prossimo mio innocente,
come biscia d'acqua,
oh, candide coscienzevendute a plurimi ufficii,
ultimi e fumigosi escrementidi questa stitica e occlusa società.
Pur non vi amo, per quanto in oggi si debba amareil grottesco e il deforme.
No, non vi amo, Critici maligni,
Senatori e no, in compromessocon Hegel ed il D'Annunzio,
poveri vigliacchetti dalla pancia ritonda, impertinenti,
cui fascia il piqué del gilet insaldato.
Oh belli, o cari, o nobili!
Oh come mi fa bene discorrere con voi,
e farvi le carezze sulla guancia rosa;
come si appiana e si fa persuasasenza una grinza la mia folliculare solidarietà.
Come son cosa vostra,
mentre sto per passare il limitaredi questa astrusa chiostra,
di codesta superba altra mia nuova Casa.
Casa? Palazzo, Parco, Giardino, Orto, Frutteto, Foresta, Vivaio
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