nelle fresche acque del prossimo ghiacciajo, la luce tentaluminelli e giuochi, e in questi incanti erranti
sulle muraglie e per le chiome arboree,
vengon le forosette, il secchio garrule portando, ad attingere;
vengono ed i parlaried i sorrisi rinnovare coi galanti preti al convegno dall'ufficio
dei morti ritornati.
Così gioja si spande: spandasi pur la gioja e allegri il cuor e l'occhiodelli aspetti più amati, e sian lungi le prone forme
oscure dell'angoscia vibrante. La Donna sta. Di quel tempo beatoforse è muto il ricordo alla coscienza;
e per quell'ore Farfalle d'amor disertanti la chiusa casa,
dietro al raggio danzante,
colà tra i dami e l'accorse giovanette libere e sincereerran le gioje a sciami.
I Bimbi mirano ancora: ragion sferza la via a perscrutaree già afferra, ragion della Maggior tra Loro che li guarda
e Li serba stese le braccia esili al crocchio, maternamente.
Certo la Donna sofre e piange e prega.
Oh su quel fronte non può scender consilio di genitrice or mai,
poi che madre è chi sofre,
poi che la Soferenza è Madre della Vita e dell'Amore.
E sulle rosse goteingenue giù scorron le lagrime e l'Anima si desta
nel petto e sorge forse a conquista, forse a ribellione.
Felicità cercano intorno: dove Felicità? nel bacchico autunno,
in quel raggio danzante alla fontana?
(Perché le nuove urgenze dei boccioli floreali attendonofavonii e brezze meliche
per vivere nel mondo, e il Bimbo attende la bufera e il doloreper vivere ed amare?).
LE PERVERSITÀ
Tomo terzo delle Ironie
e delle Esperienze del Melibeo
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