La Passante
Ancora:...parlate e guardate ...anche s'io m'addormenti.
Il Passante
Dei pensili giardini. Delle fanciulle passare pei viali:
han tra le mani delle ghirlande enormihanno corone in capo.
Poi vi son delle coppie.
A Mezzogiorno si siedono sui banchi di marmo molti ciechi,
parlano con il sole, parlano colle foglie.
Misere, cieche spoglie: non se n'accorgono perché non vider maila luce, mai, i ciechi.
A canto sopra ai prati si tengono per mano coppie d'innamorati:
hanno troppo veduto, voglion vedere ancora:
han volti conturbati nella greve mestizia di quest'orapropizia sotto l'ombre. E splende il sole!
La puerizia delli sguardi è fuggita:
ma se tutto il giardino è un bimbo nudo al sole?
Ecco delle viole che appassiscono.
Le foglie frusciano sopra alle teste:
gioconde feste nella brezza breve.
Le foglie fresche spiavano.
E quelli che passeggiano parlano a voce bassa:
una religione, come una passione: non turbare:
un altare offre bianca e lucente una Venere e sta.
Voci basse, murmuri.
S'appressano dei giovani, sporgonsi in alto, dalle ringhiere.
E sulle ringhiere s'accovaccian pavoni.
Dei cigni navigan dentro ai laghetti.
Ai pavoni l'elmetti impiumati danno lampi sfacciati.
Voci basse, murmuri.
Stridon sui viali scarpettine e stivali.
Quei giovani si sporgon sempre più: solitarii ricercano coll'occhio,
in un punto di cielo una grande introvabile virtù.
E sanno dove guardano, ma non trovano mai chi vogliono vedere.
La Passante
Voci basse, murmuri...Sarà per l'aspettataun grido nello sguardo...Continuate: la città è assai vasta.
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