Il Passante
Noi ammettiamo, cara, un uragano a cui succede lieto tempo.
E dove avete conosciuto,
a spiarvi ed a cogliervi,
indiscreta ed astuta,
l'invidiosa infelicità?
Dove, nel tempo che per le foreste coglievate le vergini primule,
dove avete voluto ch'io vi cogliessi ancora?
La Passante
In quella sera stessa.
Le fanciulle passavan sui viali dei pensili giardini:
sopra ai banchi di marmo molti vecchi venivano a ciarlare:
eran le coppie in mezzo ai freschi prati,
tenendosi per mano.
Ho io forse scoperto nell'occhi entusiasmatiun cercarsi di nuovo, un volersi comprendere?
Ho inteso forse delle parole ambigue tra le lagrime e il bacio,
che penavan d'esprimere ciò che non si poteva?
D'allora, amico, ho visto, solitarii giovani incantarsia una stella cometa ed ho pensato ch'aspettavano invano.
Nell'incontro, io stessa in quel momento in cui mi proferivasospettosa, sorpresa, intenerita, aspettava e temeva.
Il Passante
Il ricordo!
La Passante
Oh no, per un ricordo!
Il Passante
Pel ricordo, Signora!
S'io dovessi foggiare alla parolaun canto di mandola, un trillo d'usignolo
una modulazione vespertinae nella musica della mia lirica
si sospettasse un lontano rimpianto,
o Signora, la marcia funebre!
A vendemmiar di fiori: patetica monotona!
Languire nell'attesa: fiori appassiti nelle mani in febre.
Senza coscienza amare! Felicità. Quale?
E riguardare all'acque che passan sotto i ponti,
oltre la valle, e aver l'inquietudine per non seguirla!
Sotto ai pioppi il torrente:
per il torrente al mare.
Nel caldo d'oro estivo, refrigerio dell'acque e dell'ombrie.
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