sotto a un filo di sole e pargoleggiano mitici eroi,
al raggio della luna. Quindi ciascuno aduna,
quanto può meglio e attiraal suono scintillante d'una ipocrita lira di luce,
(non spaventatevi, l'imagine eteroclita vibra del suono nell'onde luminose)
le sensibili animule che vagano perché vi si riattacchino.
Valanga d'animuccie. L'una soccorre l'altra,
così per dire, per meglio comparire e per meglio deprimere:
e sopra alle congerie, pel fuoco per l'acqua pel vento,
voltolata, combusta, levigata,
la polvere dei secoli.
Battete col martello, dotto naturalista.
Le faccette si scagliano, l'angoli si distorcono,
una scintilla a risplendere, quando?
La vostra dialettica, fa sopra a me, l'effettodel sagace picchiar del martelletto:
sentimenti sotto le scorie si vedon qua e là,
le volontà s'irritano, una scintilla a rispondere quando,
s'io non lo voglio ancora.
Unico solo un mezzo: per l'istinto al cervello:
oh ma siete commossa più di me, nel gaudio e non pensate:
e allora, non godete, riflettete e studiatese questo vi è possibile.
La Passante
O vi farò sofrire.
Il Passante
In che modo? Ma fatelo; ve ne prego, Signora.
Un dì corte d'Amore, preparava losanghe alla divisa,
preparava la ciarpa e destinava l'offerta sibillinaall'Edipo scudiero. Un dì la ciarpa intrisa
di sangue e ricamata dalle mani crudeli
(Mandetta da Tolosa, e Bice e Laura)
veniva riportata e Bertrando del Born
scriveva sirvantesi, per il volo d'amore e per le freccie.
Manna celeste, Venere rafforzava sulla moda di Londra
il suo assai seduto e conosciuto profilo classico
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