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      Per ricordarvi ecco lo specchio.
     
      La Passante
     
      Mi specchio.
     
      Il Passante
     
      E vicino all'orecchio, una trama d'argento,
      lunga, sottile, nascosta, pudica, che vi pare, Signora?
     
      La Passante
     
      Filo intessuto nel velluto cupo,
      a complemento d'una bellezza, dissonanza perfetta,
      aggiunge altro fomento a giovinezza...
     
      Il Passante
     
      Giovinezza che va...
     
      La Passante
     
      Come l'ingenuità.
     
      Il Passante
     
      Destreggiamo di frasi...
     
      La Passante
     
      Per farci persuasi ch'ora nasce la luna, ch'ora giunge la notte.
     
      Il Passante
     
      Celiate?
     
      La Passante
     
      No. La luna che ascende ci limita il tempo.
      Domani un altro giorno.
      Più rosso, più violento, se volete più adorno di questomagistero naturale che l'autunno munifico e regale
      ci sciorina da torno. Quanti ori impensati, quanteporpore accese e sanguinose!
     
      Il Passante
     
      Quanto sangue sul cielo e sulla terra!
     
      La Passante
     
      Sangue, bandiere di comando.
     
      Il Passante
     
      Imperatrice! Non un giorno così. Specchiatevi.
      E per dove passammo, per le scale di marmo e pei viali,
      pei prati di smeraldo e per li specchi delle fontane pallide;
      e per dove passammo, vicino alle fontane, quando al vesperoi vecchi venian a conversare, per tutti questi luoghi
      pei castelli fatati,
      per le vie del mare ingiojellato di conchiglie e di spume,
      per le bianche giunchiglie, per le acute vainiglie violacee,
      ma per ogni luogo, Signora, non passeremo più.
      Vi rammentate le giovani donne che svolgevan gomitolial lavoro per le sere indecise indugiando
      ad aspettar chi non vedranno più?
      Ci metteremo a sedere aspettando vicino a quelle donne.
     
      La Passante
     
      Lo specchio è liscio, puro, lucente come l'acqua di fonte.


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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