Nessuna nuvola vagola e vela:
non nuvole allo specchio. Non vedo il filo d'argentoa mostrarsi, tra i riccioli, curioso d'intorno all'orecchio.
Divaghiamo, Signore.
Il Passante
Ritirate la mano compiacentedall'arco profumato delle labra ch'io vi veda almeno
a sbadigliare.
La Passante
Sbadiglio e ve lo mostro. Non mi copro.
Il Passante
Lo Sbadiglio ineffabile, rivelazione.
Guardavate lontano per lo stesso motivo.
Sinceramente.
La Passante
Vi sono dei momenti che ritornano a gesti incoscienti.
Fiore, è sera. Sbadiglio. Voi?
Il Passante
Io mi faccio in disparte e vi lascio passare.
La Passante
Troppo tardi, Signore. Vi siete già scoperto. Mi cercherete.
Calmo il meriggio discende al tramonto
.
Ho voluto sentirvi vivere, morire e rinascere in me.
Che volete di più? Posseggo la virtù di leggervi nelli occhi.
Il Passante
Per un minuto di crisi isterica?
Credete alle risposte di un isterico?
La Passante
Indemoniato? Isterico?
Domenico di Guzman li abbruciava.
Il Passante
Parliamo senza ambagi,
Scoperto spogliato? Se mi sapete.
La Passante
Dalla carne alla carne.
Il Passante
Vi sbagliate di nuovo.
Nel giardino saputo a foglia a foglia,
come alla vostra voglia si compiacque,
un insetto, un virgulto, una pietruzza non avete scoperto,
rimangono sconosciuti ed inesperimentati.
In sulla stessa soglia della casa, un tenue lichenegrigio niello d'argento, disegna una cifra ad insegna,
che voi non conoscete, leggetela.
Anche una fine peluria di muschiotra pietra e pietra velluta un'enigma. Leggete ancora.
Per ciascuno minuto la natura vi postilla una sigla,
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