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      La Passante
     
      Cristo, hai tu dunque così atrocemente martoriato?
     
      Il Passante
     
      Per il mio e pel tuo peccato.
      Ritrovo l'ironia dopo l'umiliazioni.
     
      La Passante
     
      Prega, testardo: non tentare il dolore.
     
      Il Passante
     
      Per lasciarci convinti del nostro valore,
      Signora, perdonate ch'io ritrovi il sorriso.
      Noi abbiamo giuocato e ci siamo annojati.
      Ne conveniamo.
      Codesto libro aperto e troppo lettol'abbiam gualcito: abbiam gualcito l'uomo:
      il paesaggio solito c'infastidisce.
      La neve che corazza la giogaja,
      vi pare, è un nulla gaja.
      Anche questa proflusa ricchezza del mortorio,
      offertorio d'autunno, sopra all'anno che muore,
      oh dio, quanto s'indugia.
      Ma vi son mille strade che passano alle porte della villa,
      portano a mille paesi diversi.
      Così l'intingoli che avete assaporatosopra al piatto comune, ripugnano ora mai al sottile
      palato: vi ho consentito di non mangiarne più.
      Ma, se usciamo e viaggieremo, ...
      ricorderete quanto avete fatto.
     
      La Passante
     
      Rimproveri, Signore, in quest'ora serena?...
     
      Il Passante
     
      Serena come dite... gentile eufemismo.
      Così se usciremo e ci divideremo,
      ricordatemi almeno.
      Fui la preda leggera.
      Tutto quanto io aveva io v'ho donato.
      Non vi ho cercata: mi avete preso.
      Eravate nei limbi inaspettati della mia coscienza.
      Ora ladra, Signora, sono come chiunque.
      Ladra per me, non io per voi, ...
     
      La Passante
     
      Parole aspre in quest'ora serena...
     
      Il Passante
     
      Avete scassinato i chiavistelli,
      avete saccheggiato, vi siete ornata dei miei più cari giojelli.
      Oh! nel museo dell'anima mia,
      quante statue spezzate, quanti libri abbruciati,


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Le Antitesi e Le Perversità
di Gian Luigi Lucini
pagine 207

   





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