a coprire il tuo talamo pandemio,
dov'è la statuetta della Venere per l'offerta del bacio e de' tuoi voti?
La Ninina
Non capisco. È il mio bel boudoir azzurro e nero,
la cappella discreta del mistero che si porge alla luce d'una lampada,
luna pendula e rosea per l'amore!
Che fai, che guardi: ma per la gioja, per la gioja folle.
Il Passante
(Costei non ha ragione?) Forse, ma in ogni caso per dimenticare,
perché a vivere sempre con se stessosentirsi sempre il cuor pazzo e profondo
lamentare sul mondo la saputa canzone,
e aver donato all'occhi ancora e sempre il miraggio giocondo,
la bellezza del Maggio tra i fiori e sopra ai talamila bellezza del corpo feminile, multiplo, rizzato, eterno a svolgersi;
e racchiudersi invece nella casa languida e persuasa d'un lamento continuo,
e d'una infermità che non cessa mai, rivolgersi ai sospiri, alla noja,
all'incanto sparite, per la paura d'essere crudele e di fare sofrire,
chi non comprende più, chi guarda fuori e lungi, via, per un cieloignoto a me, per accettare quindi le labra già sapute,
che non riprendono più baci e ridarli,
ed essere per un corpo un altro corpoprivo di novità e stanco, per...
La Ninina
Ma incomincio a comprendere. La man cavallerescapresa all'esca dei soldi mercantili, un dì forse si sporse per l'anel nuziale,
e dopo quattro mesi...
Il Passante
Mai più: non abbiam fatto del romanticismo, niente cavalleria,
né della prosa, assicuro, e niente matrimonio.
La Ninina
E allor? La mano lunga e bianca della tua castellana
è forse troppo poco esperta, lo si sa, e freddo il corpo alla carezza tua.
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