hai fatto dell'arguzia: la bionda astuziadelle mie carni rosee ti viene a paragone:
riguàrdati! Ti ho vinto e sconfessato.
Nell'agonia della tua ragione il dovere risorge e ti suggellanell'anima assueta all'ubbidire il marchio dell'agnello civile ed elegante
al mercato del mondo. Provati: ribella il vecchio istintosoffocato dal mantello alla moda! Su.
Il Passante
Lasciami andare
La Ninina
Bambino in veste di filosofo stoico;
io ti assicuro, tu mi amavi:
senti, senti il profumo delle labra.
Il Passante
Lasciami andare, tu mi fai male.
La Ninina
Non è l'orrore fisico, non è l'odio, non è l'indifferenza:
è il dovere che detta come un vecchio pedante, per l'abitudine,
l'aforisma ingombrante di un triste imperativo categorico...
Il Passante
Che ne sai? Che vuoi dire? Se nulla comprendi perché usar le frasidi quanto tu non sai? Che vuoi? Come mi sai?
La Ninina
Ho studiato con te filosofia,
ho sentito come te la poesia:
son la tua scolara:
ho l'anima pieghevole, assai chiara; ad ogni insegnamento,
vi si iscrivono frasi e intenzioni: so quello che tu sai.
Il Passante
Ninina, Ninina!
La Ninina
Il grido di paura!
Io non son più Ninina; non la ragazza ignorante e sfacciata,
son colei che ha intesa e ha provatal'enormità fragrante della Vita.
Tu mi riguardi con un turbamento come davanti alla divinità;
tu ti ritrovi nelle forze in lotta che non hai sospettato intorno a te.
So il passato e il futuro: occupo tutto il mondo.
Sono la gioja ardente, la materia che si strugge alla fiamma e peanizzala carne sublimata che ritorna spirito primordiale,
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