A mezzo del camminola Nuvola foriera sosta e riguarda.
Or dalle trombe canta l'Oriente
In un grido splendente.
La Luce!
E vedi fiori di fiamma e di sanguenel velo bigio delle nubi basse.
Fumano i monti,
violacei veli s'alzano a svanire, incensieri i monti.
Nuvola araldo!
Dei clangori scarlatti per il cielo.
L'ultimo velo si straccia alle corna del monte più pugnace.
La schiera bruna si rivolge e scende. È passata.
Nuvola d'oro: rifrange il sole: ricchezza della terra.
Nuvola d'oro sta.
E il cielo d'oro sull'immensità.
Mattino d'inverno
Sul monte un manto d'oroS'infrangia di porpora:
massiccio e bizzarro tesoro.
Il lago s'invermiglia.
Conca di prato:
sopra il suolo gelatol'erba è rossa.
Conca di valle:
il Cimitero è brullo come il pratoimmobile e ghiacciato.
Ma i morti non patiscon le pruine.
Il muricciuolo del Cimitero
è breve, è candido,
si riscalda al sole.
Dei vecchi fra poco verrannoad appoggiarvi le terga:
balbetteranno come fanciulli,
avran parole vane, strambe e lente,
sono dei mesti pezzentisdrusciti dalla lunga fatica della vita:
e si riscalderanno.
L'alberi si riveston di giojelli:
i più belli e i più smagliantisono i più caduchi.
Sul monte d'orosi ricama il lavoro
delle preziosità del sole.
Le fanciulle si riguardano in voltocoll'occhio aperto:
una sincera speranza sfavilla.
E quei vecchi balbettano.
Questa nottepassò nel Cimitero
una processione.
Un Cristo crocefisso avea schiodatole membra e s'era alzato sanguinoso.
Un mantello di neve ingiojellatoimperialmente lo ricopriva.
Molti bambini traeva con lui.
Il Cimitero non si è turbato,
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