Voi?
Il Passante
No.
Una Fanciulla sopra la porta di un tugurio
Ho accesa nella notte una lampada arditaa richiamare l'amica lontana. Voi?
La Passante
No.
Una Fanciulla sopra la porta di un tugurio
Aurora! Ho perduto il perché dell'aspettare:
tutte le cose care smuntano nella notte. Voi?
Il Passante e La Passante
No: siamo dei forti eroiche cercano se stessi - Sappiam la casa di marmo nero
l'ampie sale a cortine bianche e nerele lampade scortesi e assai velate.
Pendono nelli alabastri torbid'astri fittiziie guardano la vita nostra pallida e impossibile:
tentano di risplendere, come tentiamo noi invano di sapereche cosa sia la volontà, mentre cerchiamo volontariamente
un nuovo pretesto per vivere.
Abbiamo il cuore folle, e le spalle che assiderano al vento.
Abbiam perduto la memoria di assai miti parole.
Odoriam le viole inaffiate di lagrime.
E il riso è muto. Silenzio!
La luna erra pei cieli, dopo che molti veli son calati sulli occhidei passanti. Noi siamo due pitocchi che van limosinando
luce per l'occhi nostri, veli per li occhi altrui.
Chi non vede dovrebbe vedere. Oh! Ma la volontà!
Silenzio: ecco il vento, passa, cessa.
Codesto viatore siderale è come noi: remeggia d'ale, ciecamente.
Poi una brezza: anche la brezza manca:
sospiro di morente ed affanno del vento assetato:
un inutile fiato aleggiante ed asmatico: ah ah!
La brezza resta come sospesa, non viene a noi:
è troppo pura come una confidenza verginaleo teme di farsi udire? - Chiediamo: vogliamo
tribolarci, come il vento nella via, in questa lunga via
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