come pietre preziose e senza pari?
La Passante
Ci orneremo assai più di una volta: l'antiche perle finihanno molto soferto, non hanno più virtù;
vogliamo l'illusione delle perle apocrife.
Il Passante
Una volta? Vi basta il ricordo? Vi riconoscete? Vi riconosco?
La Passante
Ritornello il ricordo. Vi riconosco. No? Sì? Mi pare! Ed il resto.
Riconosco due cose.
Il Passante
Ah!
La Passante
Una ch'io porto in dito, l'altra che voi portate all'anulare.
Son due antinomie,
due malinconie;
tre occhietti strabici dentro un castone brillan di buone e candide preziosità,
tre falsi occhietti di diamante,
dentro all'anello fanno un suggello questa mia perversità.
A voi sorride un teschio amico dentro un intrico di serpi d'oro,
serpi e teschio lavoro che suscitò il cesellopel vostro anello dell'anulare.
Il teschio parla di una vecchia fola di speranze, d'ingiuriedi fedi spurie, e gli rispondono trepide e molli (occhietti
languidi sotto le cilia, nella cinilia delle nere palpebre), questepupille strabiche e dolci. Le due antinomie
si conoscono a pieno:
hanno un sereno e severo compromesso di frasi:
le due malinconie, direi, ecco s'amano quasi,
non vi pare? e si conciliano.
Il Passante
Per uscir dalla casanella eccitazione persuasa di peggiori giornate, dopo questo tramonto;
per lasciar la donna fin qui adorata seguendo una fatale chimera di dolori;
per sofrire la fame dell'anima e la sete del cuore,
in questo grande errore di trovar delle vie non ancora sapute;
per sentirsi a languire vicino ad un possesso e non volerlo mai;
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