Ma passo in alto vagovicino a queste inezie e scaccio i fumi della poesia
con un bicchiere di malvasia. Ammalo d'anemia nelli ergasterile giovanette e irrito i giovanotti colla mia pancia.
Or dunque tutto quanto sdegno non vien reso e lucro anchesul peso della mercanzia perché la probità è un'utopia.
Ho un debole lo so per le bacioccie tenere,
ma chi comanda al cuore? Il cuore è sempre giovane,
e tolgo alla miseria antiestetica qualche soave fioreche vi si può sciupare. È vero che col tempo il fior ritorna
al letamajo se non profitta coll'istruzione paterna al figliuolo.
Sono assai perverso: dono delle camicie ricamatea chi rubai il salario;
dopo tutto il mio bacio è una fortunase dà vesti di seta a chi portò li zoccoli.
Il Passante
Udite, questa è vera morale; si riceve e si spende:
etica dicevano li antichi, una cosa assai pratica.
È una buona avventura se il mercante monologa credendosisolo. È l'unica volta, credo, che vedete un mercante senza maschera.
La Passante
Perché non l'ho mai udito prima?
Il Passante
Non avevate viaggiato con me. Il Mercante è prolisso:
lasciamogli il piacere di raccontarsi le glorie sue.
È l'unico momento nella sua giornata che recita a se stessoil suo atto d'orgoglio. Ei vuole assicurarsi di non essere sciocco.
La Passante
Ma come è orribile!
Il Passante
Ma la bellezza è tale amica che ripugna dai libri di cassa.
Il Mercante continua
...ma sono molto rigido in famiglia e sermoneggiola moglie e la figlia. Castigo assai mio figlio
ch'ha delle idee matte sopra la luna, il cuore, l'a venire
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