ed ascoltai la scienza rigida e fredda al suo convincimento.
Ma stettero pur sempre a un mio seguitato languor di malattiapovero Cuore, tutti i miei sospiri
ed ebbero per caso dei martirii dalle pallide gioje e dai sorrisi.
E dissi: "Or coli il rivolo prezioso,
rivo di sangue rossorivo di vita,
coli, gorghi e inturgidi le tazze.
Oh pei gradi del petto sulle costolefiumicello divino e trillante,
oh tutto il sangue fuori dalle vene:
oh le grigie verbene sulla testa,
baciar nuovo alla morte commensale alla fede immemoriale,
al festin che si chiuse colla postrema ebrietà del sanguebevuto dalle tazze inturgidite!"
E dire ancora:
Per tutto quanto fui e per quanto speravaeccovi il buon liquore
e bevete e impazzite.
V'amministro il mio corpo ed il mio spiritoscarlatta eucaristia,
per tutto quanto fui e per quanto io abbia."
Oh! vedete, che mare di sangue,
e come naviga per mezzo al mareisola e fiore,
rosa e profumo,
e carne e sentimento,
questo mio Cuor spaccato ed ulceratoportento d'agonia,
novissima armonia:
per al di là, per il sempre ed il più,
naviga gondola, naviga cignonaviga a ritrovar la fine al giorno,
naviga tutto rosso il cuore in una piaga.
Cristalli di Luce e di Ombra
Un mio Pensiero, Ophelia triste e stanca,
naviga alla deriva di un torrente.
- La Testa resupina, molle e biancadorme sull'acque susurranti e lente? -
S'attarda il corso, s'attenua, mancaed estua, in una gora putrescente.
- A che il Pensiero morbido si stancaa languire sul Volto pigramente? -
Muoja il Pensiero! Ophelia è morta e stasopra il letto dell'acqua immemoriale.
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