sopra la terra al Sole). Lagrime feminili; lagrime pazze!
Un segno in ciel dichiara a noi Destino. - Quale Destino?
Furo i veggenti un dì ch'oltre salirono dalle nebbie terrenea perscrutare i segni
ricamati in argento ed oro sopra la mobile apparenzadell'empireo. Io non salgo per tali aeree scale:
io temo un'illusione più triste di quella che porgemiil fiore. Ora profuma:
domani si corrompe e giace e ammorba sul letamajo.
Queste lagrime sanno di viole: domani? -
A salir ... dove? ... Sorella mia a che ti giova il pianto?
Se fu lunga stagion d'angoscie ed ire,
e nulla pace s'ebbel'occhio stanco e velato,
se pervicaci in cor fremettero li sdegni,
perché piangere ancor, piangere sempre?
Le lagrime ti dan profumo di viole: -
Viole di dolor, espresse in questi caldi umorio Viole funerarie! -
Sorella, bacia: erran secreti fascini pel mondoche in vece alterna invitano al piacere.
Quale piacer?... Amor porge la tazza...
Questa è una pazza isteria...
Amor chiama ed invita: - una graditagiocondità ci aspetta? E dove, e quando?...
Oh il liquor della Morte e della Vita.
Oh la goccia brillante del buon Vino,
come il Rubino
mistico della Carità! La Carità rifuggesiumile e mesta e sola,
nella soffitta: faremo noi duecento gradiniper bussare alla porta ch'indica una croce? -
Fole, la Carità ti siede in sulle labra.
La bocca, dolce sorella, appresta; il calice fatato:
io ti protenderò la mia assetata,
e bruciata di febri e di bestemie:
e bevi, bevi il bacio. - In fondo il bacio saun cotal poco d'assenzio: pure l'assenzio inebria.
| |
Sole Destino Destino Morte Vita Vino Rubino Carità Carità Carità
|