Ridiamo! Altri compagni vanno per le strade,
sorella e sposa, come noi, cui l'assenzio brucia lo stomaco;
e pure veggon il mondo tutto quanto in loro e gridano...
e gridano di gioja e di rabbia... il mondo gira! Via!
Ma l'assenzio ideal non ha rivali davanti all'occhiodell'umanità, e trasforma l'Inferno in Paradiso,
questo ideal assenzio dei baci. Bacia.
O calice foggiato da due labra, calice di corolle,
vivente significazione del labro mistico,
labro infecondo moderno, labro sororale,
labro che ghigna nel sorriso e piange mentre si bacia.
Briachi! L'Ebrietà del nettare dischiudeil Regno amato delle fantasie. Viaggiamo dunque,
in alto per le nubi, belle di gloria recinta ed assicuratain questa gloria verde dell'assenzio.
Viaggiam dove nessuno ci possa mai sorprendere,
l'uomini urlano a basso, grufolano quest'uomini,
i furtivi uomini, l'onesti uomini, i belli uomini,
l'uomini signori. Via! - Viaggiam, viaggiam compagnaper l'Imperio infinito dell'infinita sterilità,
viaggiam per le Chimere. Ma le Chimere
ci aprono un novello orizzonte, ma le Chimere
insegnano e non insegnanoscienza di baci già mai assaporati. -
Queste Chimere stanno nella mente e il novello orizzonte
è sotto al nostro cranio, ma non c'è.
Dove trovarlo. Basta: o nausea di baci,
o nausea d'assenzio. Taci. - Piangi. - Ridi.
No! No! Oltre al mondo su nelli Infiniti
atomi erranti e trepidi e frementiatomi belli e santi.
Noi ci siamo soffusi arcanamente,
ebri osannanti atomi d'amore.
Bevi, bevi al bacioil vino delle imagini impossibili!
Il Monologo delle Evanescenze dolorose
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