si tramuta se passano fantasime avanti l'occhi.
E le piante in gentil linea aderte lungo le rive del fiumesi rispecchian nel fiume. Il mio pensiero pure si rispecchia
in questa processione.
Navi, navi! Sporgon i bei nocchier' le brune facciedai babordi dorati e vedono il passare,
odono il salmodiare.
E il capitano in alto saluta del feltro piumato,
la bianca fila lungo le piante del bosco attraversato,
la Confraternita sanguinosa, e la bara di rosa.
O bel sciamito sulla bara! Divise, leoni, croci e gilii.
Il Capitano si terge una lagrima:
ed i nocchieri piegan le ginocchia. Salute, inchinati all'Idea:
per questo son le Navi per il fiumeper questo irraggia un lume siderale nell'ambigua notte profonda,
e dentro l'onda cupa ripassan l'annegatee le pupille stanche e abbacinate, volte alle stelle,
smuntan, sorelle, all'albor della luna, e si muojono in fronte del contemplatore.
Ahi! - La processione è tutta morta là giù.
Quei ceri senza luce lasciar nell'aria un sito di cera strutta.
Nella coscienza un velo vagola: e la più bella Idea è fumo.
Si sprigiona un profumo di cose appassite che si rinnovano.
La Notte del Poeta
Un letto bruno di quercia scolpito ed a colonne a spira lumeggia sotto un'alcova: una lampada d'argento ossidato a vetri rossi vi spande delle indecise e vermiglie chiarità. Dei canterani alle pareti, molti quadri, alcune statue: una ricchezza d'arte, una grigia copertura di polvere. Ori tenui e sfuggenti alle cornici; lustri alle sete delli arazzi. Le vetriate a losanghe sono aperte sulla campagna che non si scorge; sembrano spalancate sopra una vuota e nera immensità. La luna è spenta in cielo.
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