Chi mai ti ha udito un dì più non ti udrà!
Lo so, ma tu canti nell'animala tua imperiosa volontà.
Oh dolce, o completa, o sovrana,
tu che mi streghi e mi avvolgilembo del tuo velluto,
lembo dell'anima tua,
me tutto all'amplesso di cenere!
Oh, cenere, viole;
così l'autunno crogiola
dentro le nubi estremecorone di verbene e cinerarie
soffuse nel cielosperanze invocate di prossima notte profonda.
Sì, parla: accarezzami il frontelo senti che brucia al riflesso
del rosso pensiero che dentro fucina?
Lo senti parete di pelle, scatola d'osso battuto dal ritmodel grande pensiero che afferra
l'universo intero,
un pugno di terra, il volo d'immensa libertà?
Carezzami, pure, qui, sopra alli occhi carezza!
Oh lunghe mani di cenere...
oh mani di velluto che non vedo,
come la bocca, come il tuo corpo;...
un alito di brezza mi rinfresca,
lo bevo dai pori sizienti,
lo inghiotto come assorbel'ultima luce il morente,...
vieni, sta qui, ho bisogno...
è necessario che ti senta mia,...
mia, tuo, non so è necessario...
parole... parole... parole...
Sì, parlami almeno col gesto;
consigliami, spiega, domanda...
Ti sento, ti sento... t'ho in grembo;...
...no, sono in grembo io a te:
siamo leggeri, siamo come fiato:
mi porti, mi stringi in le piegheanch'io una piega dell'abito tuo
del lungo velluto di cenere,
o dolce, o bellissima trista;
abbracciami ancora, costringimicon te, dentro di te...
Son io, sei tu, non è alcuno?...
Non so, sono giovine e vecchio
sto per morire e nascere...
soffoco, soffoco... e bene?
e poi... non so:... e chi sa?
Sì, parla col gesto di velo,
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