L'impresario audace e genioso Re Riccardi aveva fatto offrire a Gabriele D'Annunzio L. 80.000 per una tournée di otto sue conferenze in America, colli annessi e connessi di alloggio, viaggi, divertimenti, ecc. L'Imaginifico gli fece rispondere: "Non sono disposto ad attraversare l'Oceano per un pacco di sigarette". Bisogna ora domandargli: "A qual prezzo avete valicato le Alpi?".
5. Di varie scoperte ed invenzioniBuon'anima Antonio Fogazzaro e buon'anima Giovanni Pascoli solevano dire, che, qualunque cosa imprendesse a fare od a trattare D'Annunzio, questo ne sarebbe riuscito ad encomio. Non fu precisamente l'opinione di Giosuè Carducci e di Mario Rapisardi, i quali, se sconcordarono in tutto il resto, erano perfettamente solidali nel diffidare delle virtù del Pescarese. Quanto a me, postremo, sono del parere dei primi due, quand'essi si limitino nel qualunque cosa facendo, a quelle bisogne che importano l'opera del canottiere, del cozzone, del saltimbanco, in cui nessuno sorpassa l'Autore della Laus Vitae.
Comunque, anche in altri campi, e nei dì della sua massima fecondità, mentre cesellava il verso, o meditava la trama di un romanzo; mentre accordava, a Re Riccardi, Più che l'amore, ad un impresario milanese una comedia comica I pretendenti (a chi ne sa, oggi, notizia mancia competente), e, con Puccini, si era impegnato per un nuovissimo melodramma aveva serbato tempo e lena per iscoperte chimiche e trovato mecaniche della massima necessità ed interesse. D'Annunzio alchimista, davanti alle sue storte, ai suoi lambicchi, ai suoi fornelli, cercando il Lapidem philosophorum, o l'elisir di lunga vita, o l'aurum potabile ha trovato, da più sagace profumiere e parrucchiere, un estratto cosmetico.
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