Per non dormire.
Divisa ricamata sui cuscini d'ogni genere in casa Gabriele D'Annunzio.
Torna a fiorir Manzoni
dopo morto Carducci;
sfoggiando alte canzonidi callipigia impresa
germoglian li epigonidell'abate Ceresa;
ma ricca di sue rimesta "La Vispa Teresa",
se rinfiora Manzoni
da clericale attesa.
Blaterano le Ciane
con eloquio sublimealle virtù marchiane
di prete Vanni Fucci;
Fogazzaro risuscitariunto al cattolicismo;
con passo d'isterismova da Thiene ad Arsiero:
lo segue scudieroun De Amicis compunto,
che fa sul Marx la scuolain giberna e kepì;
Fogazzaro risuscitache giacque l'altro dì.
E soccorre il Benelli
a far fare all'amoreai Tre Re stenterelli
d'ogni toscano ardore,
tra un Tignola che impegolalibri e voracità,
consunto dalla fregolaper la platealità.
E discorre Gozzano
colla Felicità,
Felicita, signorad'intellettualità;
il Gozzano alla traînedi una bas-bleu-marin,
nel boudoir tanné
di bei fiori movì -
tal quale al trentatré
cantavasi così; -
già soccorre il Benelli
e discorre il Gozzano,
i più lesti fanellidel Parrasio nostrano.
Infuria il futuristavolando in aereoplano
con strepito di guerraa subissar la terra
tra il birro e il nihilistae il giacobin-scioano,
o Bètuda o l'Orano:
ma regge il Marinetti,
con sorriso sovrano,
i molti suoi valletti,
profeta mosulmano,
sopra il Gaurisankar:
demenzia il futurismo,
mignone allo snobismo,
d'estemporaneità.
A meriggiar sull'erbavi è Pascoli in conserva;
ci accorda il su' frinfrinoper l'inno al soldatino.
Dettaglia la sua Barga
la bella Italia largad'analfabeti e fimo,
di paglia e reattini.
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