Angiolo lontano: Carlo Dossi rimette a suoi nemici, per il suffragio tuo, tutti i dolori di cui l'abbeverarono!
Or dunque; se l'opera di Carlo Dossi è all'apogeo e completa, tutta risplenda, come fa il sole a giugno che si svuota di luce sopra li oggetti e li determina colle brevi ombre sottili e lineari, oscura e necessaria apposizione; essa è attuale, in azione; risponde al nostro sentimento ed al nostro bisogno; è l'anello necessario che ricongiunge la letteratura di Alessandro Manzoni con quella che verrà; è una maglia essenziale nella catena della evoluzione psichica ed estetica, la cui ignoranza e mancanza produrrebbero uno squilibrio ed un vuoto; per cui la presenza è richiesta, logicamente effettiva, par ragioni fisiche e filosofiche, perchè non intercorrano soluzioni di continuità, ferite slabranti, sanguinose e dolorose, disaccordi inarmonici; perchè, un'altra volta, si ripresentino vittoriosi i cardini d'ogni legge fisica e morale; panta rhei: Natura abhorret a vacuo."
II.
COME È NATO
Carlo Dossi non ci viene da lontano; la sua nascita coincide con una grave e dolorosa sconfitta italiana, anzi ne fu sollecitata, come a noi insegnò a volere, con maggior tenacia e fortuna, l'indipendenza nostra: egli soferse, insieme alla sua crescita, quella della patria e ne espresse l'adolesceza ebefrenica. Mentre la miseranda cannonata d'Agogna contro Novara aveva condotto un giovane principe a Vignale, davanti ad un maresciallo austriaco imbaldanzito arbitro di guerra e di pace, e tornava a boccheggiare la patria nel sangue sparso a Milano, a Brescia, a Vicenza, a Venezia ed a Roma; egli nasceva il 27 di Marzo 1849 a Zenevredo, un borgo sulli Appennini dell'Oltrepò pavese, in vedetta della battaglia, risparmiato a pena dall'incendio, anzi, per un prossimo incendio, spaventata la giovane madre, settimino.
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