Ma L'Aurora sorge ed assorbe il Giornale; ebdomadaria, poligrafata, tenera, porporina si completa nell'azzurro di un altro mattino raggiante, dopo quattro numeri dì vita (1864-65). La Palestra letteraria.
Intanto, scolaro ginnasiale, Carlo Dossi aveva perduto appetito, salute, sonno dietro una nuova e geniale interpretazione de1 geroglifici figurativi d'Egitto, e ne aveva, come vedemmo, proposta la grammatica, forse più logica delle altre molte, che, oggi, i dotti, nei loro dizionarii empirici, mandano a torno per riempire le teste e li scaffali delle librerie. Poi, sedendo sulle panche liceali, appunta la critica contro la così detta pubblica istruzione; la dimostra seminario e semenzajo di coscienze già bacate, sopra le quali si deposita la patina del clericalume. il primo racconto che si legge in: "Giannetto pregò un dì la mamma che il lasciasse andare a scuola..." - ed il titolo stesso è già per sè una acuta ironia, per quanto evidentemente ispirato dai capitoli del Lorenzo Benoni di Giovanni Ruffini - descrive costumi sacerdotali ed educativi, ha il medesimo significato morale; termina colla morte dell'innocente, col trionfo delle canaglie, precisamente, come nella vita. A riscontro, Luigi Perelli gli poneva Istruzione secolare", perchè ìa pedanteria laica, vale il gesuitismo bigotto; e l'equilibrio si ristabilisce così, ottimamente, in Italia. - L'anno dopo, da solo, Carlo Dossi ritenta la pubblicità, nel breve cerchio dell'ambito famigliare: "Per me si va tra la perduta gente". Spunto iniziale de' Ritratti umani; grotteschi, schizzati a volo, della Gente-per-Bene, caricature di scombiccheratori illustri, patentati, academici di tele e di carta; punge l'amaro assenzio tra le verbene e le violette profumate del sentimentalismo, tra le rosate vainiglie, elettuari delle speranze.
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