Sì che le ragioni della patria, dopo i campi cruenti, venivano a manifestarsi in altre pacifiche battaglie, non diversamente proficue e nobili per la integrazione d'Italia; e da quelle unite riplasmavasi il nostro moderno carattere nazionale, auspice La Palestra letteraria.
Si diffuse, e durò tre anni, da una specie di sottoscala ampio e basso di Via Monte Napoleone 26, - Casa Padulla -, immesso tra la portineria e l'appartamento de' Pisani, in ragione verticale, dove pochi gradini più in su, si aprivano a due battenti le porte di quella abitazione(5) "a quanti buoni e geniali vi faceva convenire fortuna, da Tranquillo Cremona, ancor tutto elegante come la sua prima maniera, a quel mingherlino e pallido Prinnetto, milanese ancor di Ferrara, che, sotto la materna carezza di donna Ida, la mamma del Dossi, scioglieva spesso in lagrime dolci la naturale mestizia".
Quello stanzino ingombro riboccava di carte, di mobili, di idee: vi giungeva Gigi Perelli pieno della conversazione con Rovani, da cui aveva immagazzinato ingegno per una settimana(6), "epigrammatici lampi, frasi degne, or di scatolino e di bambagia, ora di bronzo, un subbisso di imagini e tutte nuove fiammanti, comiche antitesi e osservazioni soavissime si rincorrevano senza riposo sulle sue labbra". Ma, a riordinar l'estetico guazzabuglio, concorreva Primo Levi; le sue mani venivano a visitare la confusione, col sole, che ciarlava col suo raggio più alto in mezzo al solfeggio della conversazione giovanile; perchè, qui, conveniva a sfoggiare la propria ed alacre primavera quella gazzetteria garrula, spregiudicata, intensa, cordiale, coraggiosa, tumida di molte virtù, che ai tempi grigi della borghesia arrivata, appajono, se non delitti, riprovevoli esuberanze.
| |
Italia La Palestra Via Monte Napoleone Padulla Pisani Tranquillo Cremona Prinnetto Ferrara Ida Dossi Gigi Perelli Rovani Primo Levi
|