L'arte li arma e li protegge, li avvalora; dai termini ambigui, dai dolori innominati e dal malessere, costoro, favoriti e cruciati insieme, si riverseranno nel libro; non nel libro del giorno, ma nell'opera dell'epoca; questo, che non si disperde, nè si dimette come un capellino alla moda, ma resta; ed è necessario che lo conosca, a riflesso del tempo, l'uomo civile.
La letteratura universale se ne avvantaggiò, ne conta i capolavori, siano La Vita Nova, o La Vita di Alberto Pisani siano L'Education sentimentale di Flaubert, o La Saison en Enfer di Rimbaud; precoce e restio, pei secoli, ciascuno, come Rousseau, ama dettare Les Confessions di fatti accaduti, o di fatti sentiti e per ciò più veri; e, l'uomo conservando il tono del proprio tempo, riesce oltre a dire la semplice personalità dell'uomo di natura. Romanticismo, se il tempo e le costituzioni saranno militari e reazionarie; simbolismo, se l'assetto della nazione volgerà alle industrie, il tono dell'anima al cinismo utilitario.
Lasciano il modo freddo e sereno del classico, in cui il ragionamento si distende, in cui la realtà ha un culto maggiore della verità, e, per tutti, un valore uguale e circoscritto: su cui non si sente il bisogno di ritornare alla ricerca delle essenze, dei nuclei costitutivi le idee, le emozioni, le credenze, i fatti sociali; in cui l'uomo saggio è calmo, riposa tra quattro spunti, o ruderi fondamentali di cognizioni, e, sopra a queste quattro sicurezze imparate dai maestri, si adagia, pago che rappresentino tutto il suo bagaglio scientifico e religioso.
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