- Romanticismo, simbolismo, l'inquietudine,
che col dar volta al suo dolore scherma;
il mare in tempesta; il vento che ulula e sradica; il lago che schiumeggia crestato e livido; la foresta che si discapiglia; tutti nervi esagitati; la nevrastenia alla porta della ragione; la confusione tra i diritti, i doveri che non sono più e molti diritti che permangono privilegi; il cervello che fermenta ed estua; la rivoluzione imminente sulle piazze; provvidenziale e dolorosa, l'arte. È la secchia d'oro, scolpita ed aggemminata, uscita da mani pie e squisite, che discende e s'immerge al drenaggio dell'anima ripiena d'ogni liquore prezioso e va svuotandola senza interruzione sulle pagine; le quali si coprono di scrittura nera, ma cantano i sogni biondi e rosei andati a male, l'ostilità del tempo inclemente, i desiderii senza soddisfazione: liquore, che è il frutto della cooperazione di natura se, dalla mente, imbriglia l'ebefrenia e rappresenta il sopra più dell'ideale. - Crepuscolo, ora dei nervi. "Il giorno fondesi nella notte. È la più stanca ora per tutti e la più insidiosa per quelli, in cui i nervi tiraneggiano i muscoli. Già l'uomo cede alla donna, la riflessione alla spontaneità. Tutti quei sentimenti, sepolti lo stolto giorno in un tenore di vita odiata e nel sospettoso contatto coi nostri così-detti fratelli, risorgono; ciò che vi ha in noi di gentile parla. Nè le carezze di quest'ora tristissima son sconosciute ad alcuno, perchè tutti hanno in sè qualche cosa di buono, e ne hanno, perchè a nessuno è negato di amare"(10).
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