Ma, se distrutto il Teatro Diurno, celebre per le sue pantomime e pe' suoi carroselli, e La Giostra, ed il Caffè, non così quel Salone, che lasciò indi l'area al Museo di Storia Naturale, e dentro cui ballarono il can-can de L'Orphée aux Enfers, al suono della musica dei Chasseurs d'Afrique, la Dama e lo Zuavo nel pocanzi troppo commemorato 1859.
Allora, il dedalo curioso e caratteristico dei vicoli, delle stradicciuole a gomito, ad oscurità rientrate, a balconcini tondi sporti, ad usciuoli socchiusi, ad invito pandemio, che racchiudevano l'isolato delle case, dalla contrada di San Raffaele, ai due Muri, dalla Pescheria Vecchia, a Santa Margherita, andava scomparendo; qui, aveva tenuto campo aperto, ad ogni avventura ed a chiunque avventore, e generai comando, la venale e larga galanteria milanese:
.... costumm de sta città,
Rapport ai donn de bonmercàa,
Massimament qui creaturDe San Raffael e di Du Mur;
Che, quand l'arriva on forestée,
Se fa compagn di bottigliée;
Massimament in temp de stàa..."
Poi, La Piazza del Duomo, nè ampliata, nè ancora decorata dal Monumento del Rosa, nè, come oggi, allietata dal torneo dei tram, propalatori di addomesticati fulmini tra le ruote e le rotaje, intorno al Padre della Patria, guardato a vista dalle nappine azzurre e dai pennacchi rosso-azzurri: e, se in Piazza Mercanti, si era colmato il vecchio pozzo, che, nel 1762, il conte Nicolò Visconti, prefetto della città, aveva ristaurato, pur continuava la frequenza di avocatt, borsiroeu, spii, vagabond, mercant de gran e de ris, fittavol, beolch, massée, fattor.
| |
Teatro Diurno La Giostra Caffè Salone Museo Storia Naturale L'Orphée Enfers Chasseurs Afrique Dama Zuavo San Raffaele Muri Pescheria Vecchia Santa Margherita San Raffael Du Mur La Piazza Duomo Monumento Rosa Padre Patria Piazza Mercanti Nicolò Visconti
|