Pagina (85/242)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le venerabili, sacrosante e formidabili apparenze non lo arrestano col loro parere, che sembra, a tutti una realtà; egli immette le mani deliberate nella millantata lussuosità dell'apparato di grazia, di ricchezza, di verginità. Il dolore gli ha fatto svellere le zone proteggenti e menzognere, considerare l'abito e l'apparecchio come la più grande menzogna; anzi, le foglie provvidenziali di fico, posticcie sopra le cosí dette vergogne delle statue, reputò ingombrante ruffianesimo, perchè alla santità della natura si innestano come un riparo, che meglio richiama a supporre la perversità della cerebrazione, donde il Vizio.
      La delicatezza squisitissima, feminea, quasi permalosa della estetica di Carlo Dossi non era disposta a resistere in armonia colla grossolana bestialità di quelle soddisfazioni; non ne sopporta l'atmosfera lutolenta e soffocante; come Baudelaire, al quale per un lato assomiglia, l'autore di Desinenza in A ha bisogno di convalidarsi nella amara ironia della necessità. L'altro aveva pur composto Les Fleurs du Mal, che la sciocchezza comune del secondo impero pretese pornografia, mentre lasciò sfoggiare, per Compiègne, le caccie imperiali alle nude dame di Francia, alla Montijo facili adulterii ed il figurino delle mode accreditate presso una Cora Pearl e Nana. Identica fortuna: il ribrezzo ed il disgusto, in Italia ed in Francia, presero il nome di turpitudine letteraria; così, per Carducci, perchè tornò a chiamare "barba la barba e non l'onor del mento"; così per chi disse: "J'appelle chat un chat!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





Vizio Carlo Dossi Baudelaire Desinenza Les Fleurs Mal Compiègne Francia Montijo Cora Pearl Nana Italia Francia Carducci