L'ironista è per ciò un moralista della semplice, della pura morale, di quella che ogni organismo ben nato e ben costrutto esercita, coll'istinto e colla ragione, se vuol vivere in modo di non danneggiarsi nel contatto delli altri suoi pari. E l'uno e l'altro adunque si dilettano, quando vogliono divertirsi, a raccogliere le impronte, le orme delli uomini e delli animali, a delinearne le forme e li aspetti, a scriver loro sotto un cartellino mnemonico: "questo mi piace, questo no; questo mi conviene, questo ributto, questo mi è utile, questo dannoso; qui ho la gioja, qui il dolore".
L'humorista, per intanto li accetta in fascio; usa di una sola etichetta complessiva: "Ecco la Vita" - Musei anatomici, Teatri di scimmie, Circoli equestri, Fiere di beneficenze e di egoismo: tutt'uno - Il lupo mangia il montone; la scimmia inganna il cacciatore; la tigre ha mascelle enormi ed i muscoli del corpo ubbidienti, rattratti in tensione della sua volontà, scatta, azzanna, lacera, uccide nel balzo, cacciando: i conigli fuggono; le anatre schiamazzano, i pipistrelli volano in sul crepuscolo; le formiche, come le api, sono socialiste; il fringuello canta meno bene dell'usignuolo, ed il pavone è uno smeraldo tiepido, rutilo, e sfoggiato, stride ingratamente come una giovanetta dilettante cantatrice: l'aquila vola sola incontro al sole e non si abbacina. Vi imbattete, così, anche nelli animali della gloria, Animalia Gloriæ di Tertulliano, nelli enormi organismi di preda e di vanità che insanguinano e sconvolgono il mondo, Cesare o Napoleone; quindi nella divinità eroica, come Garibaldi.
| |
Vita Teatri Circoli Fiere Animalia Gloriæ Tertulliano Cesare Napoleone Garibaldi
|